Ubuntu Touch, caratteristiche e dispositivi supportati

Ubuntu Touch è il nuovo sistema operativo per smartphone e tablet sviluppato da Canonical. Vediamo le caratteristiche introdotte, le funzionalità e la nuova interfaccia

Il mercato dei computer desktop non è più quello di una volta, o quello di un paio di anni fa, quando la gente si precipitava a comprare nuovi computer, senza poter prendere in considerazione altre alternative come succede oggi con i tablet e gli smartphone. In un certo senso proprio Canonical, e da qualche tempo anche Microsoft stessa, con i suoi Windows Phone e Windows 8, hanno contribuito al cambiamento che ci porta ad oggi, dove un utente medio prima di acquistare un computer prende seriamente in considerazione le varie alternative, come tablet, smartphone, Mini PC o altro, a seconda dell’uso che se ne deve fare, talvolta sacrificando anche qualche importante funzione (come tastiera e mouse), in favore della comodità (la portabilità dei dispositivi touch è senza dubbio uno dei fattori primari di tale scelta).

La comunità di sviluppo degli open source ha da poco iniziato il processo di porting di Ubuntu Touch, il nuovo nome per la versione tablet e smartphone del progetto creato da Canonical del sistema operativo Ubuntu, distribuzione basata su Linux, ed è indirizzata ai dispositivi della famiglia Nexus di Google.

Ubuntu Touch dovrebbe dare al mondo intero una ventata di aria fresca, il fattore X che dovrebbe indurre la gente a scegliere fra dispositivi Android, iOS, Windows Phone e device estremamente portatili ma con con sistemi operativi completi. Questi S.O., di cui Ubuntu Touch ne è l’esempio, eviteranno di sacrificare alcune funzioni in favore di altre, percui l’utente potrà prendere tutto il pacchetto completo, senza dover rinunciare alle funzioni di un computer, ma allo stesso tempo lasciando la portabilità del dispositivo intatta.

Ubuntu Touch, caratteristiche e dispositivi supportati

Rivelato all’inizio di quest’anno, Ubuntu Touch utilizza l’interfaccia utente Unity sviluppata da Canonical, che per l’occasione è stata adattata ai dispositivi touch screen. Ufficialmente il progetto è una open beta, con la promessa di un rilascio completo preinstallato su tablet e smartphone da una manciata di produttori entro la fine dell’anno, il software disponibile adesso è ancora molto scarno, ma sicuramente impressionante.

Prendendo il suo design dal sistema operativo desktop di Ubuntu, il team è stato in grado di adattare il software agli schermi di piccole dimensioni dei dispositivi in maniera perfetta e la possibilità di collegare un display esterno, tastiera e mouse allo smartphone o tablet che sia, permette di ottenere un desktop completo, con una esperienza d’uso sicuramente elevata .

Purtroppo per coloro che desiderano testare il software, Canonical ha limitato il suo sostegno per gli hardware di terze parti: la beta da poco rilasciata, è ufficialmente supportata solo sui dispositivi Samsung Galaxy Nexus, Google Nexus, Nexus 4, Nexus 7 e Nexus 10, lasciando purtroppo scoperti gli altri smartphone e tablet. Canonical ha tuttavia rilasciato il codice sorgente del progetto e ha chiesto alla comunità di sviluppatori indipendenti di creare dei porting per i propri dispositivi.

Attualmente, grazie al lavoro degli sviluppatori indipendenti, è possibile installare delle versioni di Ubuntu Touch sul SonyXperia  S e Xperia T, sull’ Huawei Ascend G300, le due versioni USA del Samsung Galaxy S3, sul Samsung Galaxy Note e Galaxy Tab 2, sull’Asus Transformer Infinity e sull’ Asus Transformer originale. Alla lista sopra, verranno presto aggiunti altri dispositivi, il cui porting è già in fase finale. I dispositivi in questione sono: Motorola Xoom, il Samsung Galaxy S, Samsung Galaxy Galaxy S2 ed S3 versione europea, l’HTC One XL e X+, LG Optimus 4X HD e i vecchi dispositivi Nexus S e Nexus One. Una volta completati, questi daranno ad Ubuntu Touch un impressionante elenco di dispositivi supportati, che ne accrescerà rapidamente la popolarità.

Per chi vuole provare Ubuntu Touch sui propri dispositivi Android, un elenco completo dei device supportati è disponibile sul sito ufficiale, anche se c’è da tenere in conto che il processo di installazione cancellerà tutti i dati dal telefono e, Canonical mette in guardia, aggiungendo che seppur minimo il rischio di danneggiare irreparabilmente il proprio dispositivo è in agguato e che a seconda del dispositivo su cui verrà installato, il nuovo firmware potrebbe far decadere la garanzia.

Ma niente paura, proprio ieri abbiamo scritto una guida, che potrà aiutarvi ad installare senza difficoltà il nuovo sistema operativo sui vostri dispositivi Android e se qualcosa dovesse andare storto, potrete sempre ripristinare il tutto grazie ai suggerimenti che vi abbiamo dato.

Interfaccia di Ubuntu Touch

L’installazione del nuovo Ubuntu Touch l’abbiamo provata sul Nexus 7 di Google. La prima volta che abbiamo acceso il Nexus 7 con Ubuntu installato sopra, non eravamo del tutto sicuri di cosa aspettarci. La prima schermata che si presenta è simile a qualsiasi altra schermata di blocco presente su tutti gli smartphone, che mostra l’orologio e il numero di tweet ricevuti (ad onor del vero anche dopo aver fatto il login su Twitter dal telefono, il numero di tweet ricevuti non è mai cambiato).

Una caratteristica del sistema operativo è la sua “touch centricità” se così la vogliamo chiamare. Facendo scorrere il dito da sinistra a destra, vengono rivelate una fila ordinata di icone che rappresentano le diverse applicazioni installate. Invece scorrendo il dito dall’alto verso il basso dello schermo, potremo visualizzare tutte le notifiche in una sola volta; è poi possibile scorrere verso il basso le singole icone nella parte superiore dello schermo, tra cui possiamo trovare anche gli indicatori della batteria e quello dei messaggi.

C’è anche una schermata “Home” che mostra le varie applicazioni aperte, quelle utilizzate più spesso, i propri contatti preferiti, le persone con cui si  è parlato recentemente e altro ancora. Fare uno slide dal centro dello schermo in entrambe le direzioni permette di cambiare schermata (ce n’è una per i contatti, un altra per le applicazioni e così via).

Un slide veloce da destra a sinistra invece, ci permetterà di aprire l’ ultima l’applicazione che si stava utilizzando. È anche possibile fare uno slide dall’alto verso il basso velocemente, per far apparire una sorta di centro di comando che mostra delle opzioni con cui controllare le varie applicazioni, tra cui la possibilità di utilizzare il riconoscimento vocale, che in questa versione è a mala pena accennata e che dovrà essere perfezionata nelle future versioni.

A dire la verità ci vuole un pò di tempo ad abituarsi a tutti questi slide, ma dopo qualche istante il tutto risulta molto comodo e immediato. Secondo Canonical, per una versione di Ubuntu che offra una “completa esperienza smartphone entry-level” dovremo aspettare il mese di ottobre. Alla fine, il sistema operativo potrebbe crescere e trasformarsi in una valida alternativa ad Android e iOS e come dicevamo all’inizio dell’articolo, rappresentare a differenza di questi, un sistema operativo davvero completo paragonabile alla versione desktop.

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